Il mercato del caffè oggi: Mokador e la formazione per il futuro dell’espresso
- info857215
- 6 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Continuano le interviste di IIAC – International Institute of Coffee Tasters sulle strategie attuate dalle aziende in questo periodo di crisi e incertezza del mercato del caffè, come affrontano le minacce ma anche come sono in grado di cogliere le opportunità.
Oggi parliamo con Mokador, azienda fondata nel 1967, che unisce un’impronta familiare all’imprenditoria locale, oltre che un’attenzione costante verso la qualità e la modernità dei suoi prodotti. Vincitrice della recente ICT Platinum Medal 2025 e della ICT Gold Medal 2024 con le capsule Diva Sophia e Diva Brigitte, IIAC ha parlato con Corrado Corradino che per Mokador si occupa di direzione vendite nel mercato italiano, e Gaia Brunetti, che si occupa dell'area risorse umane, dell'area informatica e collabora con il team marketing dell’azienda.

Il mercato del caffè oggi è ricco di incertezze, una situazione che non si era mai vista in precedenza, e prezzi in costante aumento. Come azienda, come percepite la situazione del mercato del caffè oggi?
Da circa due anni stiamo affrontando una situazione che è nuova per tutti, mai affrontata prima, con un incremento del costo della materia prima che è costante e continuo. L’aumento dei costi ha portato le quotazioni di caffè a livelli mai visti prima, e non vi è neanche una previsione di riduzione.
Come state rispondendo voi a questa crisi dei prezzi?
L’aumento dei prezzi ad oggi è inevitabile. Noi abbiamo aumentato i nostri prezzi, ma cerchiamo di affrontare questa situazione non come una minaccia ma più come un'opportunità, per valorizzare la qualità del caffè e, al contempo, promuovere la cultura del caffè. Con l'obiettivo di far percepire al consumatore la qualità del prodotto, qualità che giustifica l’aumento dei prezzi e dà il valore al prodotto stesso.
E secondo la vostra esperienza come reagisce il consumatore alle conseguenze di questa crisi?
L’aumento dei prezzi si riflette inevitabilmente sui consumatori finali, è però fondamentale dare una spiegazione anche a loro. Le aziende devono sicuramente investire nella qualità, ma se non educano il consumatore su ciò che sta acquistando, parte del valore viene perso. Inoltre, la formazione dei baristi è un aspetto cruciale. E non si tratta solo di saper preparare il caffè, ma di saperlo raccontare, trasmettere ai consumatori l’esperienza che c’è dietro ogni tazzina.
Come gestite la formazione?
Noi abbiamo iniziato a formare anche la nostra rete vendita, specialmente nel settore delle capsule, per aiutare i negozianti a vendere il caffè in modo più specialistico. Per noi, la formazione e la cultura del caffè sono essenziali per vendere a prezzi più elevati. La nostra collaborazione con IIAC è legata anche a questo tema della qualità e all'importanza che attribuiamo alla formazione, sia per i nostri operatori che per i rivenditori. Siamo IIAC Academy dal 2020, e tutta la rete vendita è o diventerà assaggiatore entro sei mesi dall'ingresso in azienda, gran parte degli addetti alla produzione sono già assaggiatori.
Qual è il ruolo della formazione nello sviluppo del business?
Noi non vogliamo solamente vendere il prodotto, ma raccontarlo, dedicando del tempo alle degustazioni sia nei punti vendita che nei bar, per educare i consumatori. La nostra strategia di espansione si basa su questo, valorizzare l’italianità e la qualità dell’espresso. Il caffè del futuro non deve più essere visto come una semplice bevanda da somministrare, ma come una vera e propria esperienza. Solo attraverso questo approccio si possono attirare i consumatori e giustificare i prezzi più elevati.




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