BRITA Italia: il successo oggi richiede attenzione alla qualità e un apprendimento continuo
- info857215
- 9 set
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Continuano le interviste con esperti del settore caffè, con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del mercato e approfondire i modelli di business adottati per affrontare le sfide poste dal nuovo scenario. Abbiamo intervistato per BRITA ITALIA Enrico Metti, Sales Director Professional Filters, ed Elena Scordamaglia, Marketing Manager B2B e BRITA Water Sommelier.
BRITA è una multinazionale familiare arrivata alla terza generazione, con sede principale in Germania, vicino a Francoforte, che lavora su tre linee di business: la linea domestica, la linea professionale e la linea Water Dispenser.
Qual è la vostra visione nei confronti del mercato del caffè?
Il mercato sta vivendo un momento di forte tensione, sia nell’HoReCa che nella distribuzione automatica. L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia ha creato difficoltà, ma anche opportunità per chi ha sempre puntato sulla qualità. Questo momento sta facendo emergere le aziende solide e ben gestite, che sanno gestire costi, flussi di cassa e politiche di prezzo. Ci aspettiamo un aumento dei prezzi al consumo, ma anche un cambio di approccio: chi offre qualità deve saperla raccontare, spostando la competizione dal finanziamento del punto vendita al riconoscimento del valore e della qualità del prodotto offerto.
Notate differenze tra l’Italia e il resto d’Europa su questo tema?
Sì, nel Nord Europa c’è più propensione a investire per un espresso di qualità, con prezzi anche di due o tre euro. In Italia il prezzo resta basso, intorno a un euro e trenta centesimi, e il caffè è spesso visto come un rito veloce, e questo limita la capacità di una narrazione efficace del prodotto. Serve più cultura, ma anche più strumenti per i baristi per raccontare e proporre miscele diverse. Tuttavia, è difficile chiedere a un barista di fare tutto da solo, le abitudini di consumo e le modalità di fruizione non hanno favorito la costruzione di una narrazione adeguata a giustificare il prodotto finale in tazza e, di conseguenza, eventuali oscillazioni di prezzo.
Quanto conta la formazione e il ruolo dell’acqua nella preparazione del caffè?
La formazione è fondamentale, il successo in questo settore oggi richiede attenzione alla qualità e un apprendimento continuo, promuovendo la cultura del caffè e di tutto ciò che lo circonda. Il mercato non è solo in crisi, è in evoluzione, e differenziarsi oggi vuol dire puntare sulla qualità e sull’apprendimento continuo. BRITA ha iniziato nel 2020 a proporre un percorso formativo multilivello sull’acqua, che parte dalle basi per arrivare all’influenza dell’acqua sul caffè in termini aromatici, gustativi e di mouthfeel. L’acqua è l’ingrediente principale del caffè, rappresenta oltre il 90% della bevanda. Bisogna capire cosa serve bilanciare e cosa rimuovere per ottenere un espresso eccellente.
Come si potrebbe narrare il caffè?
Partendo dal presupposto che la cultura del caffè e dell’acqua in Italia è ancora carente, molti non sanno nemmeno che esistono sistemi di filtrazione specifici per migliorare l’acqua nel caffè. La narrazione del prodotto dovrebbe partire dai fornitori e dai produttori, attraverso la formazione di baristi capaci di descrivere il prodotto offerto e di proporre diverse miscele. In questo contesto, i media potrebbero svolgere un ruolo cruciale nell’educazione del consumatore: popolari trasmissioni hanno a volte mostrato il lato meno piacevole del caffè, come bar non all’altezza o preparazioni non ottimali, ma questo è valso a stimolare un dialogo costruttivo all’interno della filiera, che auspichiamo valga a promuovere l’educazione e migliorare la cultura del caffè. Anche i momenti più critici possono essere visti come un’occasione per valorizzare e far conoscere meglio al consumatore da cosa nasce il grande piacere che può emanare da una piccola tazzina di caffè.




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